Chiesa San Giorgio Martire – Brissago Valtravaglia (VA)
La chiesa di San Giorgio di Brissago fu separata ed eretta in parrocchia autonoma staccandola da quella di Roggiano dal cardinal Federico Borromeo il 15 febbraio 1617, come risulta dall’atto rogato dal reverendo Giacomo Antonio Cerutti, notaio ed attuario della Curia arcivescovile di Milano.
Attualmente la Chiesa parrocchiale di S. Giorgio è composta da un presbiterio della lunghezza di 8 metri e della larghezza di circa metri 5,30. L’aula o oratorio dove stanno i fedeli misura metri 14,60 per circa 9 metri. A questa dobbiamo aggiungere quattro cappelle, due sulla destra di chi entra e due sulla sinistra.
Il Battistero si trova a sinistra appena entrati in una nicchia, ed esisteva già nel 1596.
Vi sono 4 Altari: l’altar maggiore dedicato al patrono San Giorgio; dalla parte del Vangelo vi è il secondo altare dedicato a San Carlo ed a Sant’Antonio da Padova; dalla parte dell’Epistola (destra di chi entra) vi sono gli altri due: uno edificato sotto il nome di Maria Vergine Immacolata, e l’ultimo sotto il titolo dei Santi Rocco e Sebastiano.
– Dagli atti dell’erezione in unica parrocchia delle chiese di san Donnino di Roggiano e di San Giorgio di Brissago risulta che gli uomini si sono obbligati a versare al loro parroco 50 scudi aurei ogni anno, commutati poi nel pagamento di stara 100 di mistura di segale e miglio e 9 plaustri (carri) di vino; la segale da consegnarsi nel giorno di San Lorenzo, il miglio nel giorno di San Michele ed il vino alle vendemmie. Il tutto da ripartirsi su ogni singola famiglia dei secolari, come consta dall’istrumento di convenzione rogato dal cancelliere arcivescovile in data 15 ottobre 1592.
Naturalmente la maggiore particolarità della Chiesa è l’Altare della crocifissione del pittore Guglielmo da Montegrino. Si è pure rintracciata la data in cui è stato steso il contratto tra il pittore e la Comunità dì Brissago per l’esecuzione di questi affreschi: il 2 gennaio 1522. Nel 1919, subito dopo il ritrovamento, era stata avvertita la Soprintendenza ai monumenti della Lombardia. In data 2 aprile 1921 questa faceva presente al Parroco quali erano i suoi obblighi in seguito a quel ritrovamento, un adempimento burocratico che sancisce obblighi di denunce.